giovedì 26 dicembre 2019

Giovedì, 27 Dicembre 2007

Il signor sindaco fece una pausa, guardò la folla e poi, incoraggiato dal rispettoso silenzio con cui essa faceva capire che lo stava ascoltando, proseguì:
“Superfluo dire che mi ripresenterò alle elezioni. Grazie per gli applausi con cui accogliereste certamente questo annuncio se non aveste le mani occupate. Il vostro silenzio eloquente m'incoraggia a proseguire. Sì, amici, mi presento di nuovo e vincerò di nuovo. Vincerò di nuovo perché ho alle spalle un curriculum che è una garanzia e perché me lo merito. Ma soprattutto perché posso contare sul vostro appoggio morale. E materiale.
“Non sarà facile. Affronteremo un nemico forte, deciso, che ha pochi scrupoli come noi ed è addirittura più giovane. Arderiu aveva ragione: il tempo vola, e c'è chi pretende di approfittare di questa deplorevole circostanza. Coloro che pretendono di subentrare a noi sostengono che abbiamo esaurito il nostro ciclo, e che adesso tocca a loro prendere il comando e mettere le mani sui forzieri. Magari hanno ragione, ma da quando la ragione è un motivo valido? E comunque non è con la ragione che mi rimuoveranno dalla mia poltrona”
...
“Uhm, che cosa deduci da tutto questo, Viriato?” gli domandai quando ebbe finito.
Spalancò la bocca per mostrare la sua perplessità e insieme l'ammasso di cibo masticato in attesa di venire deglutito e disse:
“Io niente, e tu?”.
“Idem” risposi. “Ma non dobbiamo lasciarci fuorviare da queste informazioni. Quando saremo arrivati alla conclusione del caso, acquisteranno un senso. Nel frattempo grazie mille. Sei stato gentile ed efficiente. Se avessi dei soldi ti offrirei il pranzo, ma lo sai come vanno ultimamente le cose in negozio. Davvero non credi che varrebbe la pena ampliare il nostro giro d'affari?”
“Aborti?”
“No, stavo pensando a qualcosa di più moderno: liposuzione, amniocentesi. O almeno un asciugacapelli elettrico.”
“Non complicarmi la vita,” rispose, “che ne ho già abbastanza con tua sorella, mia madre e il mio trattato. Su, torna al lavoro e cerca di non esagerare, che faccio già tanto a lasciare che ti guadagni il pane a mie spese.”
...
la vita non offre mai una seconda possibilità, e se anche lo facesse noi siamo comunque gli stessi, per cui non ci servirebbe a niente.
Da "Il tempio delle signore" di Eduardo Mendoza, Ed. Feltrinelli

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