giovedì 26 dicembre 2019

Lunedì, 28 Luglio 2008

La grande passione degli americani sono le bistecche, carbonizzate fuori e crude dentro (per non parlare degli hamburgers). Come accade in misura crescente ormai anche in Europa, i piatti cosiddetti gastronomici sono spesso prodotti della moderna industria alimentare e delle tecniche di congelamento.
Anche a questo proposito circola una malignità: si dice che ogni ristorante abbia due capocuochi, entrambi studenti falliti (high school drop-outs), dei quali uno ha imparato a carbonizzare la carne alla griglia e l'altro a scongelare i cibi pronti surgelati.
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Ma sto nuovamente divagando. Avvertirà le conseguenze della considerazione di cui gode il collettivo, soprattutto quando paragonerà il modo in cui un americano e un europeo tentano di risolvere una situazione difficile. La sfiducia nella possibilità di migliorare il mondo – che all'americano appare cinica e nichilista – porta l'europeo a ricercare soluzioni private, a evitare in qualche modo gli ostacoli, a usare scappatoie senza strombazzare le cose ai quattro venti. Questo modo di procedere per l'americano è inaccettabile anche quando potrebbe portare al pieno successo senza danneggiare nessuno. Da qui la sua mania di formare comitati d'ogni sorta, anche quando una decisione rapida, semplice, individuale sarebbe certamente possibile. Se Lei, caro lettore, come uomo d'affari, esperto, scienziato e via dicendo, si recherà negli Stati Uniti per raggiungere un certo obiettivo, si renderà presto conto di questa mania. Ci si riunisce, si discute, la montagna non partorisce nemmeno un topolino e il comitato si aggiorna.
Da "America, istruzioni per l'uso" di Paul Watzlawick, Ed. Feltrinelli

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