giovedì 26 dicembre 2019

Giovedì, 01 Gennaio 2009

“Signorina Peraplana,” dissi frettolosamente, “abbiamo solo pochi istanti. Cerchi di ascoltarmi con attenzione. Non sono un fattorino della gioielleria Sugrañes. Credo anzi che non esista neppure una ditta del genere. Questo pacchetto contiene solo due lattine vuote e non adempie altra funzione che quella di permettermi l'ingresso in questa casa, violazione di domicilio che ho osato commettere per poter parlare con lei in privato. Non ha nulla da temere da me. Sono un ex delinquente, libero solo da ieri. La polizia mi cerca per chiudermi di nuovo in manicomio, perché credono che sia coinvolto nella morte di un uomo o forse di due, secondo che quelli del mitra abbiano colpito o meno il giardiniere. Sono anche implicato in affari di droga: cocaina, anfetamine e acidi. E la mia povera sorella, che fa la puttana, è in prigione per colpa mia. Vede in quale drammatico frangente mi trovi. Ripeto che non ha nulla da temere: non sono un pazzo come pretendono, né sono un criminale. È vero che puzzo un po' di sudore e di vino e di spazzatura, ma tutto questo ha una spiegazione molto semplice che le darei di buonissimo grado se disponessi del tempo di cui disgraziatamente non dispongo. Mi segue?”

...

Mi disse di sì, strinse i denti e partì sparata sulle piste della Seat.  Io fermai un taxi che avevo visto prima, e saltando dentro dissi al tassista:
“Segua quelle due macchine. Sono della polizia segreta.”
Il tassista mi mostrò un tesserino.
“Anch'io,” disse. “Che sezione?”
“Stupefacenti,” improvvisai. “Come vanno le cose?”
“Male, come al solito,” disse il falso tassista. “Vedremo adesso, con le elezioni. Io credo che voterò per Felipe Gonzales, e tu?”
“Voterò per quelli che mi dicono i capi,” tagliai corto per evitare confidenze che avrebbero potuto mettermi in evidenza.

Da "Il mistero della cripta stregata" di Eduardo Mendoza, Ed. Feltrinelli

Nessun commento:

Posta un commento