Lunedì, 29 Dicembre 2008
# ATTENZIONE: CONTIENE SPOILER #
Arrivò una macchina e lui uscí per servirla. Presi il rotolo dei soldi e tornai alla betoniera. Era ridotta male e molto rovinata, come le mani di mio padre, era una parte della sua vita, cosí stranamente antica, come se fosse venuta da un paese lontano, da Torricella Peligna. L'abbracciai e la baciai, e piansi per mio padre e tutti i padri, e anche per i figli, perché eravamo vivi in quell'epoca, per me stesso, perché sarei dovuto andare subito in California, e non avevo scelta, dovevo farcela.
Da "1933. Un anno terribile" di John Fante, Ed. Einaudi
Arrivò una macchina e lui uscí per servirla. Presi il rotolo dei soldi e tornai alla betoniera. Era ridotta male e molto rovinata, come le mani di mio padre, era una parte della sua vita, cosí stranamente antica, come se fosse venuta da un paese lontano, da Torricella Peligna. L'abbracciai e la baciai, e piansi per mio padre e tutti i padri, e anche per i figli, perché eravamo vivi in quell'epoca, per me stesso, perché sarei dovuto andare subito in California, e non avevo scelta, dovevo farcela.
Da "1933. Un anno terribile" di John Fante, Ed. Einaudi
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