giovedì 26 dicembre 2019

Mercoledì, 16 Febbraio 2011

E poi fu sera. I piatti erano stati lavati, il burro aveva avuto l'acqua e il cibo. Era ora di andare a dormire. Manuel s'inginocchiò davanti alla statuina di Nostra Signora di Guadalupe e recitò le preghiere. In piedi sulla porta, Juan si arrotolò una sigaretta e la leccò per bene. Le mani gli tremavano così forte che a stento riuscì a portarsela alla bocca. Intanto sentiva Manuel che dolcemente parlava alla Madonna.
– Proteggi mio padre. Dàgli buona salute, e tienilo lontano dalla tequila. Amen.
Poi Manuel si coricò. Juan prese la lanterna e ci soffiò sopra.
– Padre...
– Dormi adesso.
– Vuol dire che guadagnerete di meno?
– Un pochino, ma basteranno.
– Con El Valiente, io potrei andare a vendere legname come Fermìn. Un peso per ogni carico.
– Tu non farai il venditore di legname, – disse brusco Juan, facendosi più nervoso. – Lascia che sia io a preoccuparmi dei pesos. Tu sta' tranquillo e dormi.
Un sorriso pacifico si disegnò sul viso del ragazzo. Chiuse gli occhi e cedette al sonno. Juan lanciò la sigaretta fuori dalla finestra e si avvicinò al letto per ascoltare il respiro profondo e quieto di Manuel. Preso quasi da una frenesia, si diresse poi nell'angolo dove stava la statua della Madonna sul suo piedistallo. La sollevò e dal cavo interno della statua estrasse una bottiglia. Quindi rimise tutto a posto. Stappata la bottiglia, se la infilò in bocca e prese una lunga sorsata di liquore. Subito fu calmo e non gli tremarono più le mani.

Da "Bravo, burro!" di John Fante e Rudolph Borchert, Ed. Einaudi

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