giovedì 26 dicembre 2019

Lunedì, 26 Gennaio 2009

Che Maria fosse una donna difficile lo avevo capito subito, che forse avevo perso l'attimo, pure, ma che dovessi passare le successive quattro settimane da mistico esaltato per andare finalmente a meta non l'avrei mai immaginato.
Comunque ho passato veramente le quattro settimane più spirituali della mia vita, neanche ai tempi del catechismo ero così compenetrato nella spiritualità.
Innanzitutto, a parte il misticismo, abbiamo mangiato sempre verdure rigorosamente biologiche che compravo dal fruttivendolo sotto casa (facendo bene attenzione a scegliere quelle dall'aspetto più malandato) e che tiravo fuori davanti a Maria da alcuni sacchetti di Natura Sì che mi ero procurato per l'occasione. Sulla frutta, poi, tipo banane, arance, ecc. ecc., per rendere ancora più credibile la messinscena appiccicavo etichette riciclate degli stessi prodotti che avevo acquistato nell'unica volta in cui con Maria eravamo andati a far spesa nel negozio di Sandra. Inoltre ci siamo sbizzarriti nella preparazione di un'infinità di ricette macrobiotiche creative, una vera nouvelle cousine della cucina alternativa. Solo la sera di capodanno, che ho insistito per passare romanticamente da soli io e lei a casa mia nella speranza che almeno quella notte, con la faccenda che chi non scopa a capodanno ecc. ecc., sono riuscito a contrabbandare, grazie alla solita manipolazione delle etichette, un saporitissimo cotechino Citterio per cotechino di tofu che ovviamente abbiamo cucinato con delle lenticchie biodinamiche riciclate.

...

Ma andiamo con ordine. In quell'unica volta che mi ero mosso da Genova per andare in Inghilterra avevo viaggiato in treno e così in vita mia non avevo mai preso un aereo e devo dire che ero piuttosto nervoso, anche perché, ebbene sì lo confesso, uno dei motivi per cui sono sempre stato piuttosto stanziale nasce proprio dalla mia paura di volare, nessuna fobia, intendiamoci, però, insomma, preferisco stare coi piedi per terra, in tutti i sensi. Inoltre l'atmosfera di cupa tensione che si respirava in sala d'aspetto dovuta alla presenza di alcuni passeggeri dai tratti mediorientali non aveva fatto che aumentare il mio disagio.
Come se non bastasse, a rendere tutta la situazione ancor più inquietante, uno degli arabi che si erano imbarcati con noi e che se ne stava seduto proprio due file davanti a me – ma dalla parte opposta – subito dopo il decollo si è messo a leggere con avidità e compenetrazione il Corano, e di questi tempi viaggiare in aereo con un arabo che legge il Corano è come doveva essere viaggiare su un transatlantico in mezzo agli iceberg subito dopo l'affondamento del Titanic. Fortunatamente poi si è capito, perché l'hostess facendo finta di essere interessata glielo ha chiesto, che, con grande sollievo di tutti, il libro che stava leggendo non era il Corano ma Va dove ti porta il cuore tradotto in arabo. Con grande sollievo di tutti ma non mio, perché dipende anche da dove ti porta il cuore, se ti porta contro un grattacielo non c'è da essere tanto sollevati.

Da "Il privilegio di essere un guru" di Lorenzo Licalzi, Ed. Fazi
(Grazie a Giaci per la segnalazione)

Nessun commento:

Posta un commento