giovedì 26 dicembre 2019

Giovedì, 28 Ottobre 2010

Forse un motivo c'è, se negli scacchi non esiste la figura del matto. Come si muoverebbe? Che strategia seguirebbe? E, soprattutto, quale sarebbe la sua utilità? Oh, però è presente nei mazzi di carte. A volte c'è un matto, a volte due. Non ha nessun valore, naturalmente. Non ha nessuno scopo. È solo uno strumento del caso. Solo chi distribuisce le carte può dargli un valore. E chi è che dà le carte? Il fato? Dio? Il re? Uno spettro? Un terzetto di streghe?

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«Ogni anno, in occasione della festa di Yule, lo porto al banco dei pegni di Phyllis Stein, a Londra, e gli lascio cantare Tanti auguri a Gesù. E alla fine spegne le candele della menorah».
«Ma Yule è una festa pagana» osservò uno degli scudieri.
«Zitto, tu. Vuoi rovinare tutto il divertimento a quest'idiota?(...)»

Da Fool di Christopher Moore, Ed. Elliot

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