Domenica, 17 Settembre 2006
«Voglio morire», ho pensato constatando la condizione in cui mi trovavo. Eppure ne ero contenta. Esaltata dal pensiero che essere così depressa faceva molto figo, ho provato a sdraiarmi per terra. In posa. Nei momenti così mi viene subito voglia di recitare la parte della tipa eccentrica, di quella che magari si sente infelice e goffa, ma fa le cose originali. Come stare sdraiata sul nudo pavimento, che era il modo migliore di esprimere appieno la mia personalità. Tenevo la guancia schiacciata sull'asfalto, i capelli neri sparsi sul suolo che puzzava di benzina. Soffiava una leggera brezza che mi sollevava in continuo la gonna, ogni volta si vedevano le mutande, e allora? Sono rimasta immobile come una cosa marcia.
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Nasce e sparisce, nasce e sparisce, il dialogo per iscritto a pagamento.
Da "Install" di Wataya Risa, Ed. Einaudi
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