Martedì, 16 Maggio 2006
Di notte il sacco scuro che aveva avvolto i cieli si aprì completamente e le stelle ne precipitarono fuori e brillarono come occhi di animali spaventati nei cieli di velluto nero.
Il fiume smise di ruggire e si limitò a mormorare come un uomo dal sonno disturbato, con la pancia piena di pane di mais e fagioli. La terra non scivolava più fuori dalle rive, il terreno ritornò di nuovo compatto e il fiume riprese a scorrere comodamente all'interno dei nuovi confini, felice come se i cieli non l'avessero mai violentato.
Il fiume smise di ruggire e si limitò a mormorare come un uomo dal sonno disturbato, con la pancia piena di pane di mais e fagioli. La terra non scivolava più fuori dalle rive, il terreno ritornò di nuovo compatto e il fiume riprese a scorrere comodamente all'interno dei nuovi confini, felice come se i cieli non l'avessero mai violentato.
Da "In fondo alla palude" di Joe R. Lansdale, Ed. Fanucci
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