Mercoledì, 09 Agosto 2006
Vagò un'ora per il vicinato con le gambe malferme, frugando inutilmente, chiamando a intervalli di pochi secondi «Vieni qui bello, qui.»
Alla fine barcollò verso casa, il volto una maschera di avvilito scoramento. Incontrare un essere vivente dopo tutto quel tempo, trovare un compagno unicamente per perderlo. Anche se si trattava solo di un cane. Solo di un cane? Agli occhi di Robert Neville quel cane era il picco evolutivo di un intero pianeta.
Da "Io sono leggenda" di Richard Matheson, Ed. Fanucci
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